HABITUS
HABITUS
La danza e il cambiamento
di Annamaria De Filippi
con le compagnie Elektra e Atto
Coreografia di Anna Maria De Filippi.
Danzano Mariliana Bergamo e Francesca Nuzzo
con la partecipazione della compagnia Atto.
Chitarra classica Gabriele Spina.
La realizzazione video è di Angela Joanna Grancagnolo
Sabato 7 maggio ore 21.00
Domenica 8 maggio ore 18.00
Teatro comunale di Novoli
La sola cosa che è costante, è il cambiamento.
È forse, questo, il pensiero che meglio descrive la danza contemporanea: un fluire di movimenti che, pur curando la perfezione della tecnica, non sono codificati in una coreografia, ed essendo quindi frutto di una ricerca continua, consentono di spaziare in un immaginario denso di possibilità.
Un invito a cercare gli spazi inesplorati che vivono in ciascuno di noi: questa una delle possibili letture di HABITUS, lo spettacolo di danza contemporanea che la compagnia Elektra porterà in scena SABATO 7 alle 21 e DOMENICA 8 MAGGIO alle 18, presso il Teatro Comunale di Novoli nell’ambito della Stagione di teatro, musica e danza, promossa dall'Amministrazione comunale,dal Teatro Pubblico Pugliese, dalla Fondazione Focara e dalla Residenza TEATRI ABITATI di Factory e Principio Attivo.
Lo spostamento, la mutazione, il disequilibrio come opportunità per individuare nuove regioni del nostro essere che altrimenti ci sarebbero state ignote: un invito ad osare, ad infrangere comode consuetudini per scoprire luoghi dello spirito che meglio ci corrispondono, nuove dimore, nuovi abiti.
Due giorni quindi, per esplorare una forma d’arte intima ed essenziale, ma capace, allo stesso tempo, di offrire un’esperienza di condivisione così profonda e sincera, come di rado oggi si ha occasione di vivere.
Attraverso il senso della parola abito, il tentativo di un viaggio alla ricerca della propria dimora.
Il concetto dell’abitare che favorisce il divenire della propria forma, del possedersi, quell’attitudine a reinventare le proprie residenze istintive.
Il tema dello spostamento come incitamento a rimuovere il proprio pensiero in azioni alternative a quelle stantie che risiedono dentro di noi, in un’azione di adattamento a nuove e continue residenze corporee ed emotive, un incitamento all’organizzazione e all’azione di risiedere.
