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La figura di Danilo Dolci rivive nello spettacolo di Principio Attivo teatro


“Recuperare una memoria e restituirla alla comunità, a quella che l’ha prodotta e a quella, più ampia e inaspettata che, in quella memoria sociale riconosce una propria profonda identità: questa una delle ambizioni del teatro”.


Si muove proprio in questa direzione lo spettacolo DIGIUNANDO DAVANTI AL MARE – per un racconto di Danilo Dolci - che la compagnia Principio Attivo teatro porterà in scena il prossimo SABATO 19 MARZO, alle 21, al Teatro Comunale di Novoli, nell’ambito della Stagione di teatro, musica e danza,promossa dall'Amministrazione comunale di Novoli,dal Teatro Pubblico Pugliese, dalla Fondazione Focara e dalla Residenza TEATRI ABITATI di Factory e Principio Attivo.


E’ tempo, infatti di uno sguardo attento a questo poeta rivoluzionario, a questo intellettuale concreto e visionario, alla cui clamorosa attenzione dei contemporanei, è poi seguita una quasi totale dimenticanza. Il suo agire per la questione sociale, tramite l’ostinato esercizio della denuncia pacifista, fatta di resistenza passiva, di scioperi alla rovescia e di digiuni collettivi, fu, allora, un pungolo importante per gli intellettuali italiani che li spinse a considerare uno sguardo più attento e partecipe al mondo degli ultimi ed appare, quindi, quanto mai necessario in questi tempi di acute divisioni sociali.


Ad ampliare la bellezza dell’incontro con Danilo Dolci, contribuirà la passione e la cura di Mauro Marino e Santa Scioscio che, nel salottino interno al teatro, allestiranno una piccola esposizione a tema: OH! GUARDA! Omaggio sentimentale a Danilo Dolci - la condivisione del loro personale percorso di memorie e di visioni di futuro maturate grazie a quell’uomo fuori dall’ordinario.


Dal palco alla platea, e poi via via per tutto il teatro, si snoderà quindi il filo di un richiamo: l’invito a riproporre quello sguardo, a condividere e diffondere quella storia, a filare trame di bellezza nelle nostre ferite.


La figura di Danilo Dolci sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione: poeta, intellettuale, pedagogo. Dopo un breve viaggio in Sicilia decide di ritornarci e di mettersi al fianco degli ultimi, dei diseredati, dei banditi come li chiamava lui stesso. Negli anni cinquanta organizza e promuove tantissime manifestazioni e scioperi in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati. Il suo attivismo gli valse due candidature a premio Nobel per la pace e il riconoscimento a livello internazionale del suo operare. Sempre in quegli anni con i contadini progetta e realizza una radio clandestina, un asilo, una diga, l'università popolare insieme a tanti progetti culturali. Quello che più mi interessa in questa figura sono le sue qualità umane, il suo grande potere comunicativo e soprattutto la fiducia che sapeva spargere attorno a sé. Qualità che gli permisero di creare un grande movimento popolare che sfociò nel grande “Sciopero alla rovescia”; manifestazione che rivendicava il fatto che dei disoccupati per protesta andavano a lavorare rendendosi utili in lavori per la collettività.

Danilo Dolci voleva, con i disoccupati Siciliani, ricordare all'Italia intera che per la Costituzione Italiana il lavoro è un diritto ma anche un dovere se questo lavoro ha un’utilità pubblica. Durante la manifestazione Danilo Dolci fu arrestato assieme ad alcuni collaboratori, ne segui un processo che segnò un profondo spartiacque nell'Italia del dopoguerra. Dalle vicende umane di questo gigante dimenticato abbiamo creato un pezzo teatrale che tenta non solo di raccontarne i momenti più importanti ma di evocarli con il corpo nudo del teatro.

Giuseppe Semeraro

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